“C’è una parte consistente del nostro Paese pronta a fare il prossimo passo verso un nuovo futuro.”
Non sono le parole di un politico, ma di un maker, che viene da Ivrea, in provincia di Torino: Massimo Banzi, co-fondatore di Arduino e anima del movimento Maker a livello mondiale.
Chi sono i maker? Alcuni li definiscono artigiani digitali, altri hobbisti, altri ancora smanettoni. C’è da dire che anziché definirli in un modo o nell’altro abbiamo preferito conoscerli.
Farli parlare con i fatti: le loro creazioni.
Questo weekend si sono incontrati a Roma, al Palazzo dei Congressi, per cui siamo andati lì e quello che abbiamo visto è andato molto oltre le nostre aspettative: c’erano famiglie con i loro bambini, anziani, studenti universitari, imprenditori, persone comuni, a migliaia. Migliaia di makers da tutto il mondo e migliaia di curiosi da tutt’Italia, interessati a capire meglio cosa fosse una stampante 3d, cosa vuol dire “domotica”, cosa si può fare con una scheda di Arduino e quale sarà l’artigianato del futuro.
A margine, ma neanche troppo, c’erano le conferenze e le parole chiave sono state “crowdfunding, innovazione, rete, community, novità”.
Non sembrava di essere in Italia e invece eravamo proprio qui,nel nostro Paese, dove non abbiamo mai smesso di inventare oggetti rivoluzionari e di fare scoperte utili; di costruire il presente, con i mezzi che abbiamo. E quelli che non abbiamo? Possiamo sempre inventarli!
http://www.makerfairerome.eu/it/
P.S.: e se vi dicessimo che esiste un inchiostro che conduce l’elettricità ci credereste? Perché noi lo abbiamo visto, acquistato, provato e il bello è che funziona per davvero.