“iTunes, YouTube, We are – Abitare il mondo al tempo dei Social Network” è il tema dell’edizione 2013 di Un Pozzo di Scienza, il progetto del Gruppo Hera, patrocinato dalla Regione Emilia-Romagna e dedicato alla divulgazione di temi scientifici ai ragazzi delle scuole superiori.
Dal 25 febbraio al 27 marzo 2013, convegni, laboratori tematici, giochi di ruolo. Più di 30 relatori, tra cui divulgatori scientifici, docenti universitari, giornalisti, blogger… e a chiacchierare con i ragazzi c’eravamo anche noi: a rappresentarci il nostro Cristian Cataldo.
Argomento cardine dell’edizione 2013, il social network e il web e noi non potevamo non cogliere l’occasione di condividere con i ragazzi i nuovi orizzonti che le nuove tecnologie ci spalancano davanti.
Siamo stati a Bologna e a Modena il 27 e il 28 febbraio per incontrare i ragazzi e dialogare con loro sulla potenzialità degli strumenti della comunicazione 2.0, su come la tecnologia plasmi e direzioni la nuova divulgazione scientifica.
Tenere a bada due gruppi di 60 e 80 ragazzi tra i 16 e 18 anni, catturare la loro attenzione ed instaurare con loro un dibattito non sembrava un’impresa facile… ma siamo stati molto colpiti di come questa generazione, tanto criticata, abbia una voglia matta di mettersi in gioco, abbia una curiosità tanto accesa da portarli sempre un po’ più in là.
Tra video divertenti, argomenti e tematiche a loro care, visioni di futuri possibili, tormentoni, applicazioni, socialnetwork, stampanti 3d e oggetti pensanti, si è instaurato con loro un dibattito vero, curioso e approfondito su tutto quelle tematiche che abbiamo volutamente buttato in pasto alla loro curiosità.
Il difficile – semmai – è stato dare risposte esaustive a domande tanto acute da spiazzare chiunque.
Molti di loro sognano già di progettare social network, applicazioni green, fumetti digitali, ma sono impauriti dal mondo dei “grandi” che sembra non prenderli troppo sul serio.
Un ringraziamento doveroso va Codice Cultura e a tutti i suoi organizzatori (Alfredo in primis) per averci invitato e a cui vanno i nostri complimenti per l’iniziativa.
E non a caso parliamo di scienza oggi, dopo la dolorosissima ferita del rogo che ieri ha colpito La Città della Scienza di Napoli. Perchè durante il festival abbiamo visto l’entusiasmo di questi ragazzi, abbiamo visto in loro la curiosità, la volontà e la continua voglia di mettersi in gioco, il desiderio di avere e creare degli spazi per condividere le proprie passioni scientifiche. Sono queste le scintille di cui abbiamo bisogno, scintille che rappresentano il volano per immaginare un futuro migliore, per partire già da oggi sulle ceneri della giornata di ieri.