Un Caffè 2.0 con Mario Calabresi
La giacca appoggiata sul divano, un’ironia (inaspettata) intelligente e pungente e un bicchiere mezzo pieno sul tavolino.
E’ come non ti aspetti Mario Calabresi, direttore de La Stampa. Le sue maniche di camicia hanno dato sollievo più a noi che a lui: la nostra agitazione è svanita insieme alle nostre domande preconfezionate.
Dubbi, curiosità e argomenti sono emersi scivolando tra storie di una vita vissuta, senza dover chiedere nulla.
E’ sorprendente come un uomo di questo calibro possa essere così “normale”: la simpatia nel raccontare gli eventi e l’autoironia verso il suo passato, la gavetta, le difficoltà, la passione per gli States, le fortune e l’audacia.
Già perchè quel bicchiere mezzo vuoto, un giorno ha deciso di vederlo mezzo pieno ed è anche ciò che consiglia di fare a noi giovani: essere positivi, spostarci dalla tendenza nostrana di vedere solo la faccia buia di ogni medaglia.
La positività non può viaggiare da sola però, il suo carburante è la determinazione a raggiungere un sogno, il suo volante è l’impegno costante, il suo vento a favore è il fattore C.
Ma il suo libro mette in chiaro che “la fortuna non esiste, esiste il momento in cui il talento incontra l’occasione”.
Infine la nostra anima tecnologica prende il sopravvento e diventano d’obbligo i discorsi su sito, iPad e futuro del cartaceo: nulla si crea e nulla si distrugge, la trasformazione tecnologica è un evento naturale e Mario Calabresi -che dopo l’umanità, le chiacchiere e i sorrisi che ha portato ci verrebbe da chiamare solamente “Mario”- ha le capacità di plasmare su di essa i linguaggi e le modalità, oltre che saper riconoscere errori e limiti.
Insomma un grande uomo, non solo per la statura, al quale ogni cosa sembra stargli stretta.
Mario Calabresi
Direttore de La Stampa