Un caffè 2.0 con FPVFlow
«L’arte di volare»
Quando si conosce qualcuno innamorato di ciò che fa, si riesce a comprendere al volo (ops, spoiler) che ogni giorno lavora con entusiasmo. Abbiamo incontrato Alessandro e Veronica che hanno trasformato il sogno di volare e la passione per i droni in un mestiere, fondando FPVFlow, un’agenzia di content creation specializzata in riprese aeree. A caratterizzare la loro proposta è l’utilizzo di droni FPV (First Person View): un sistema di pilotaggio che permette, grazie a un visore, di controllare il dispositivo in prima persona. Una microcamera montata sul drone trasmette in diretta il segnale video al pilota che vive un’esperienza immersiva e, con i controlli manuali, riesce a eseguire manovre uniche e precise, non possibili con un drone standard.
Il lavoro della crew è frutto delle loro diverse vocazioni: la creatività e la capacità di costruire narrazioni incontrano competenze tecniche, conoscenze ingegneristiche e informatiche, utili nei progetti sin dalla creazione dei droni. È iniziato tutto per gioco, nel 2020 durante il lockdown, provando a realizzare i primi prototipi con una stampante 3D. Dopo alcuni tentativi, sono arrivati miglioramenti nell’ideazione dei droni, nella scelta dei materiali e nelle tecniche di pilotaggio. L’esperienza ha portato alla nascita di una flotta con dispositivi adatti a ogni progetto, ideati in quello che loro chiamano l’hangar creativo, dove la tecnica è al servizio dello storytelling.
Ascoltando Veronica e Alessandro abbiamo imparato quanto sia importante il concetto di caduta quando si parla di volare. Cadere è un’occasione per crescere e ha portato FPVFlow verso traguardi e conquiste come vincere una challenge di GoPro, volare sull’Arena di Verona e inseguire un idrovolante in Costa Smeralda.
Ringraziamo i ragazzi per questo Caffè 2.0: ci hanno ispirato a puntare sempre più in alto e, grazie ai loro gadget, ora sappiamo che anche le uova possono volare.
Veronica e Alessandro
FPVFlow