Cristiano Ghibaudo è un educatore di professione – un coach, un formatore – e un padre con la passione per la corsa e per l’orto. Questa settimana ci ha raggiunto per prendere un caffè insieme. Con i suoi modi gentili e piemontesi, ci ha parlato del lavoro che fa e che, di fatto, corrisponde al suo modo di pensare. Come ha espresso nei suoi libri – Sassi nello stagno e Il libro del talento – Cristiano crede nel potere del cambiamento. Per questo è venuto a insegnarci il primo passo da cui cominciare: porsi le domande giuste.

Nella nostra chiacchierata, ci ha chiesto di immaginarci realizzati nel futuro prossimo e ci ha invitato ad essere molto concreti: cosa può davvero renderci felici? Come possiamo raggiungere questi obiettivi – piccoli o grandi ma pur sempre realizzabili – al più presto nella nostra vita? Secondo Cristiano è necessario, una volta usciti dalla nostra comfort zone, stilare un elenco di cose da fare e la prima cosa da fissare sono le pause. Come un bravo corridore che sa quando è il caso di riposare le gambe – gli esempi che Ghibaudo trae dalla sua vita privata sono tanti e divertenti – chi vuole vincere deve imparare a calibrare le proprie energie: in fondo, in natura come nella nostra vita, nulla è lineare, perché tutto è basato sui cicli.

Apprendere – come abbiamo definito insieme – significa imparare a compiere nuove azioni, ma non è tutto qui. Il motto del creatore del Metodo Lara, infatti, è

«Fare tanta strada godendosi il viaggio»

Il fatto di andare avanti non conta molto – o meglio non ci soddisfa davvero – se non si accompagna alla consapevolezza di ciò che stiamo vivendo, del percorso che stiamo compiendo. Ed è così anche quando incontriamo delle difficoltà che ci fanno desistere.

Com’è successo al Cristiano runner, che un giorno si è chiesto: non siamo portati o, piuttosto, non siamo allenati? Quanto siamo motivati a cambiare e migliorare? Questo è quello su cui Ghibaudo ci ha portati a riflettere, come dice, senza temere mai di essere molto, molto concreti.