L’EGGSPERIENCE di Italo
Sono finito dentro Eggers 2.0 filmando un muro. Non è stato facile.
Una guardia mi ha scacciato dal primo muro e ho dovuto trovarne un secondo.
Anche se il muro era fermo ci voleva una certa dose di ostinazione per filmarlo bene.
In generale non avevo molto chiaro in cosa dovesse consistere la factory di Eggers 2.0, però mi piaceva il tema del contest di quell’anno che era “L’indisciplina della comunicazione”; mi sentivo portato per quella roba lì, qualunque cosa fosse.
In più mio papà vende uova e quindi questa storia delle uova 2.0 mi sembrava un segno inequivocabile, mi sono buttato senza farmi troppe domande.
Una volta dentro ho capito che non avevo capito niente: pensavo di fare qualcosa con i video ed invece passavo le giornate su un pouf arancione a far finta di essere un creativo esistenzialista. Fortunatamente era il primo anno di Eggers 2.0 ed ero in buona compagnia, nessuno aveva idea di cosa dovessimo fare esattamente, c’era un clima di euforia e cinismo ipercritico stranamente stimolante. Ce ne stavamo seduti lì aspettando le idee, contestando le idee, chiedendoci cosa fossero le idee.
Anche se all’epoca forse nessuno l’avrebbe ammesso, in un certo senso facevamo questo tutto il giorno: sperimentavamo la comunicazione.
È sempre il momento giusto quando pensi di essere nel posto sbagliato.
Italo