L’EGGSPERIENCE di Ilaria
Ho capito che sarei voluta diventare una Egger la prima volta che ho messo piede nell’ufficio. Sembrava che Ikea e la fabbrica delle uova avessero fatto l’amore.
Qualcosa mi spinse a partecipare all’Eggsperiment anche se io un lavoro pazzesco l’avevo già trovato, anche se ero appena tornata per le vacanze estive in Puglia, dalla mia famiglia. Non mi sono mai pentita di questa decisione.
Quelle 24 ore furono intense, esilaranti, un’incessante corsa contro il tempo. Furono anche abbastanza per stringere un bel rapporto con i miei compagni di squadra. Non so se ci avete fatto caso, ma quando fate qualcosa senza nessuna aspettativa a riguardo è allora che vi riescono le cose migliori della vostra vita.
Risultato di fine contest : io avevo passato la selezione, i miei compagni no. Le classiche circostanze che rendono odiabile al 100%.
E così è iniziata la mia avventura dentro Eggers, un’avventura che ha spinto i miei limiti verso l’infinito e oltre. D’altronde solo così ci si può aspettare di crescere davvero.
Per me Eggers resterà sempre la prima casa che mi ha accolto, quella che mi ha svezzato e mi ha insegnato ciò che c’era da sapere per sopravvivere nel mondo.
E poi si sa, la strada di casa non si dimentica mai.