L’EGGSPERIENCE di Emanuela
Eggers è stato per me un trauma, uno scontro ad altissima velocità contro il treno dei miei limiti, un confronto con i miei spazi vuoti. La mia fragile sicurezza ne è uscita malconcia: ad alcune domande nate allora oggi ancora non sono riuscita a rispondere.
Ma se il processo di definizione di se stessi e di auto-conoscenza non ha mai una fine, Eggers sicuramente ne è stato l’inizio, un inizio che ha oliato bene i meccanismi, tanto da farli continuare a girare anche a distanza di anni.
E’ stato un trauma, sì.
Eppure mi ricordo che, nel mio ultimo giorno di lavoro, nel tragitto dall’ufficio a casa, l’asfalto con qualche lacrima l’ho bagnato.
Emanuela