L’EGGSPERIENCE di Domenico
È arrivato anche per me il momento di spendere qualche parola per Eggers (Federica non mi ha messo assolutamente pressione per questa cosa).
Quando mi hanno assegnato il tirocinio ammetto di aver avuto paura. E se mi spediscono in un posto in cui finisco a fare le fotocopie ? Se mi trovo con delle persone egoiste ed intellettualmente piatte? Se non imparassi nulla?
Beh quando ho messo piede in Eggers per la prima volta questi pensieri sono svaniti immediatamente, chi è così fuori di testa da creare un’agenzia la cui brand identity si basa sulle uova? Ero senza parole, e per me che mi entusiasmo facilmente è stato come entrare nel paese dei balocchi.
Uova, uova ovunque, il tuo campo visivo non sarà sempre occupato da un uovo in questo luogo.
Ma Eggers non ha soltanto riempito i miei occhi di uova, ma anche il mio cuore di gioia e la mia testa di conoscenze, ho imparato più in due mesi di tirocinio che in 3 anni di università.
Ho imparato sbagliando, ho imparato ridendo, ho imparato ascoltando, però Franci perdonami non ho ancora preso l’abitudine di premere mela+s, giuro migliorerò.
In questo luogo ho avuto un ruolo fin da subito, anche se solo da tirocinante, e questo è stato uno stimolo immenso per me perché mi ha permesso di sperimentare e di conoscermi meglio.
È veramente raro desiderare che una rottura di scatole come un tirocinio universitario non retribuito duri il più a lungo possibile, perché lasciare questo posto non sarà facile per nulla.
Lasciare le mie compagne di tavolo Francesca (detta Kiki) e Giorgia (o alpacino) le mie due maestre over 30 che rispettivamente alla mia destra e alla mia sinistra sono state sempre con me e mi hanno fatto capire che tipo di persona vorrei diventare in futuro.
Lascio gli avvertimenti della mia dolcissima tutor, colei che più mi ha fatta sentire utile, Federica. che non mi ha mai messo ansia in questi due mesi (scherzo, lo nasconde ma in realtà è un cuore di panna).
Lascio Sofi con il sedere a terra dopo averla umiliata a calcio balilla (mi ha fatto il culo a braccio di ferro).
Lascio le fighissime lezioni di storia della comunicazione di Guido e la sua dolcissima cagnolina Ombra (che in realtà mi odia)
Lascio lo stile pazzesco di Lucrezia, i suoi disegni magici e le posizioni discutibili in cui riesce a mettere il suo corpo.
Lascio il mio momento di battute squallide giornaliero con Caterina che nonostante sia sommersa di lavoro costantemente riesce sempre ad aiutare tutti con un sorriso.
Lascio i discorsi sulla magia oscura con Sandra che prima o poi libererà un demone maligno su questa terra
Lascio le battute di Matte che mi hanno fatta ridere a crepapelle fin troppe volte.
Lascio le mie chiacchiere sul cibo con Sara che ha i miei stessi gusti in qualsiasi cosa e che ha mangiato in qualsiasi ristorante del mondo (no davvero raga è meglio di tripadvisor).
Lascio la solarità e la grinta di Roberta che riesce a trasformare qualsiasi atmosfera, il piccolo sole di questo luogo.
Lascio l’esperienza di Michela che mi ha insegnato come ci si comporta se qualcuno si sfracella il mento sul pavimento senza andare nel panico.
In Eggers lascio tanto ma sento che alla fine è più quello che mi porto via, la testa un po’ più leggera, il cuore un po’ più caldo, la scoperta che lavorare può essere anche piacevole, ma soprattutto tanti nuovi amici.
Domenico