L’EGGSPERIENCE di Anca
Ho conosciuto Eggers al Tedx in cui Guido ha tenuto uno speech. Ha spiegato la realtà di Eggers e mi sono subito incuriosita. Nella pausa mi sono presentata e gli ho chiesto: “Ma bisogna candidarsi per un ruolo specifico e poi si fa quello?”. Insomma questo dimostra quanto non avevo minimamente idea di che cosa volevo fare nella vita. Qualche idea, qualche preferenza e interessi li avevo, ma avevo ancora poca chiarezza e nulla che mi facesse dire: farò di questo lavoro la mia vita; quindi quello di cui avevo bisogno era proprio risolvere questo.
Rassicurata del fatto che quello che cercavano erano dei talenti da formare più che determinati professionisti ho scelto di partecipare al contest. Il processo di selezione è stata la conferma di ciò: valutano il tuo talento, la tua persona, chi sei e cosa puoi fare e non solo il curriculum o esperienze pregresse che spesso un giovane, magari con potenzialità, non ha.
Insomma ho passato il contest e ora sono qui felice di potervi raccontare la mia esperienza e ciò che ho imparato sperando possa essere utile a qualcuno.
Durante l’anno passato in Eggers ho fatto chiarezza sul mondo della comunicazione così ampio, diversificato e in continua evoluzione, cosa che dai banchi universitari è difficile da capire.
Mi ha permesso ti acquisire un sacco di esperienza perché non c’è il rischio in Eggers di finire a fare le fotocopie, ma sei totalmente coinvolto in tutti i lavori che ci sono da fare, ovviamente anche in misura di quello che tu sei disposto a dare. Ho avuto modo di lavorare su progetti di grandi brand e questo mi ha permesso di imparare tanto che penso da qualsiasi altra parte non avrei avuto modo in così poco tempo. Oltre a ciò ci tengo a sottolineare che ho anche avuto modo di sviluppare molto anche la mia creatività che, oltre ad essere essenziale se lavori nel mondo della comunicazione, è molto utile anche come forma mentis poiché creatività significa trovare soluzioni diverse ai problemi, la cosiddetta soft skill del problem solving. Ho inoltre avuto modo di vedere come presentare e vendere un progetto a un cliente e ah ho anche trovato l’argomento della mia tesi.
Le cose che più ho amato in Eggers è stata la diversità e dinamicità dei progetti che mi ha permesso di avere uno spettro ampio in cui poter capire cosa mi piaceva di più, l’informalità, il divertimento quasi quotidiano e le persone fantastiche con cui condividere gioie e dolori. Persone che non è da dare per scontato che si mettano ogni anno a formare nuovi ragazzi e a cui voglio dire che fate una cosa bella, fate la differenza per chi sta con voi anche solo per un anno, per me è stato così e vi ringrazio, porto dentro un pezzo di ognuno di voi.
Conclusione: sono entrata candidandomi con un video perché mi piacciono, ma anche perché era l’unica cosa concreta che allora sapevo fare meglio, e sono uscita che mi voglio occupare della strategia di comunicazione nella creazione di un brand. Obiettivo ambizioso e che necessità tanta esperienza, ma sono sulla strada giusta. Con altri due ragazzi stiamo creando un brand di interior design e l’obiettivo più in grande è quello di farlo per una mia start-up. Contemporaneamente con un altro ragazzo sto gestendo alcune pagine Facebook per cui si tratta di costruire un personal branding.
Capire cosa volevo fare e acquisire un certo tipo di esperienza e conoscenze mi ha permesso di iniziare a lavorare da libera professionista. La strada è ancora lunga per considerarmi una grande professionista, infatti sto studiando tanto, ma anche mettendo in pratica perché a volte è solo così che impari davvero. Intanto la mia strada l’ho trovata e iniziato a percorrere ed Eggers è stato un pezzo importante, se non fondamentale per farlo. Grazie
Anca