Un esperimento creativo dove l’AI si misura con l’incompiuto nell’arte.
Quante opere sono rimaste incompiute nel corso della storia? Tantissime. E se provassimo a continuare quello che è rimasto interrotto? E se lo facessimo con l’AI?
In occasione dei Torino Graphic Days, abbiamo inaugurato nei nostri spazi IN-FINITO IN-TELLIGENTE IN-CERTO, una mostra che fantastica, un progetto che immagina e continua le opere d’arte rimaste incompiute e lo fa combinando intelligenza umana e artificiale, intuizioni e stili diversi.
Succede così che Klimt incroci Warhol, che robot e alieni riscrivano l’iconografia sacra, che Basquiat dipinga George Washington, ma non solo. Ronnie Rocket, il film di David Lynch che non ha mai visto la luce, diventa un trailer, mentre Il Castello di Kafka viene finalmente compiuto con l’aiuto di Chat GPT.
“Abbiamo esplorato le possibilità dell’immagine e dell’immaginazione in un esperimento creativo che potrebbe essere potenzialmente inesauribile. Perché la cosa più bella dell’incompiuto è non finire mai.”
L’inaugurazione è stata accompagnata da un talk sul rapporto tra incompiuto e AI con il professore e storico dell’arte Ettore Ghinassi e con l’AI artist Michelangelo Rossino.
Un progetto di Eggers
Festival: In the city – Graphic Days®
Anno: 2024
A cura di: Roberta Tedesco
Con le opere di: Sofia Calvo, Giorgia Cino, Italo Draperi, Matteo Franco, Lucrezia Frola, Luca Gardenghi, Ilaria Marzapane, Michelangelo Rossino, Francesca Serra, Tiziana Uberti
Con il supporto dell’Al: Midjourney, Stable Diffusion, Adobe Firefly, Let’s Enhance, ChatGPT
Testi: Giorgia Cino
Event Management: Federica Bon
Allestimento: Caterina Deambrogio, Matteo Franco, Tiziana Uberti