Un Caffè 2.0 con Luca Morena
A Luca Morena il Caffè 2.0 piace molto. Questa, infatti, è la seconda volta che abbiamo la fortuna di averlo nostro ospite. Nel 2014 Luca ci raccontava un’intuizione: dopo aver creato insieme al fratello iCoolhunt, un’applicazione divertente che indagava i trend sui social, in quel momento stava concependo la startup NextAtlas – l’atlante che ti guida oggi nel mondo di domani – che oggi è diventata una società di successo internazionale.
Per cogliere il potenziale commerciale di novità interessanti bisogna innanzitutto scovarle. Il servizio per cui NextAtlas ha fatto il botto è l’invenzione di una Ai che, integrando i dati in modo innovativo, prevede il futuro del mercato globale. Sostituendosi ai consulenti classici, NextAtlas offre un sistema automatizzato e proiettivo, aggiornabile in tempo reale, che a partire dagli insights fa il punto sui trend nel mondo di oggi e di domani. Come? In primo luogo, l’Ai raccoglie una grande quantità di dati – i contenuti che condividiamo sul web in qualità di insiders, ossia di realtà o persone che hanno rilevanza e capacità anticipatorie rispetto a un trend (conclamato o in divenire), e non solo per il nostro potenziale di acquisto, ma anche per la conformità dei nostri valori rispetto a quelli del brand in questione – poi li mette in correlazione e dimostra dei fenomeni invisibili fino a quel momento all’occhio umano: un approccio big data e thick data messi a sistema per microsegmentare l’audience. È chiaro che per le aziende, in particolare quelle di moda e di interior design con cui la società di Luca lavora, questo sistema si traduce in un guadagno in termini di tempo, denaro ma anche di sprone creativo nel mettere a punto nuove strategie efficaci e visionarie.
«Se tutti facciamo a gara per trovare e prevenire il nuovo trend, chi è che arriva davvero primo? Chi un trend lo crea.»
Lo step della trend detection alla trend generation. Ma il pacchetto di analisi avanzata che NextAtlas offre è solo il lato esterno del lavoro, perché nella società si accumula un sacco di conoscenza interna integrata. Forti di questo materiale, la nuova sfida che si pongono è quella di fornire alla Ai in fase di deep learning un dataset che possa cogliere quel “certo non so che” che sancisce il successo di uno stile. Ma non è finita qui. Integrando questa capacità di sguardo e di selezione digitale con ai dati che l’Ai già ha sull’andamento globale costantemente aggiornato e, per il mondo della moda, con i risultati ordinati e categorizzati di ogni fashion week del pianeta nel momento stesso in cui finisce, NextAtlas ha spostato la sua riflessione su un altro piano: quello del potenziale creativo delle Ai. Perché non far creare a un’intelligenza artificiale uno stile nuovo? Le soluzioni delle reti neurali infatti, non smettono di sorprenderci, perché prevedono strategie di pensiero laterale per noi imprevedibili. In più, facilitare la connessione tra l’Ai creatrice con le macchine produttive che ne eseguono l’idea – di fatto, abbreviare il rapporto che intercorre tra conoscenza e azione – sarebbe un nuovo capitolo nella storia della tecnica, della tecnologia e dell’arte.
Molte delle nostre domande non hanno ancora risposta per ora – come gestiremo, ad esempio, il concetto di proprietà intellettuale quando è un’Ai a immaginare e realizzare qualcosa? Quanto si velocizzerà la nostra concezione del tempo nel momento che le previsioni sviluppate da NextAtlas sui prossimi cinque anni vengono anticipate dalle aziende per il tornaconto economico? L’uomo svolgerà ancora un ruolo centrale come ideatore di arte e progetti? Ma chissà che, tra qualche anno, Luca Morena non torni di nuovo a trovarci per spiegarci tutto questo.
Luca Morena
Funder & CEO at NextAtlas