Abbiamo seminato tempesta e questo è il risultato. Il vento dell’eggstorming ci ha portato questi cinque avventurieri che hanno saputo districarsi nella battaglia delle idee con creatività e anche un po’ di bizzarria. Qualcuno viene da lontano, qualcun altro invece lo avevamo a pochi metri dal naso. Tutti sono arrivati qui con lo stesso obiettivo: coltivare il proprio talento nel nostro bel pollaio. Alzano la cresta, ma sono abbastanza giovani da farlo passare per una moda. Una cosa è certa: hanno iniziato a sbattere le ali e non hanno alcuna intenzione di fermarsi.
Il viaggio più lungo l’ha fatto Ambra, che ha messo piede in città per la prima volta il giorno in cui ci siamo incontrati. Arriva dalla Sicilia e si dice pronta ad amare Torino, forse in preda ad ataviche e sabaude nostalgie ante-repubblicane. Disegna un sacco, ha vissuto all’estero e di cose da illustrare ne conosce un bel po’.
Paola ci porta il sole della Puglia, ma Torino la conosce bene perché ci vive da tre anni, in cui ha studiato per diventare una provetta storyteller, sempre in cerca delle parole giuste.
Ludovica è una videomaker turineis e usa la sua fotocamera come Beatrice Kiddo usa la sua katana Hattori Hanzo. Rapida e precisa: gaute mach da suta.
Luigi arriva dritto dritto dal politecnico e, a giudicare dalle apparenze, se mai scriverà la sua autobiografia lo farà con la tavoletta grafica.
Francesco è arrivato raccontando di essere un attore che programma videogames. Non è che gli abbiamo creduto davvero, ma tutto sommato ce l’ha raccontata bene, per cui l’abbiamo buttato dentro. Dice di avere vent’anni, non credetegli.